I fondamenti della migrazione di sistemi: il replatforming dei processi
Il replatforming dei processi rappresenta una strategia potente per le imprese che desiderano modernizzare i propri sistemi e migliorare l'efficienza operativa. Consiste nella migrazione di applicazioni, dati e processi aziendali da una piattaforma tecnologica esistente a una nuova, più avanzata, tipicamente nel cloud. Per questo settore, GMI riferisce che il mercato delle Cloud Migration nel 2023 è di oltre 11 miliardi di dollari con un CAGR del 23% tra il 2024 e il 2032.
Affrontare il replatforming dei processi comporta diversi impegni da affrontare. Potrebbero riguardare la modifica delle abitudini lavorative dei dipendenti, il tempo impiegato per completare l'intero processo che potrebbe superare le previsioni, la necessità di modificare il codice delle applicazioni.
Superando questi aspetti, però, l'azienda riuscirà a beneficiare di un'infrastruttura più moderna e produttiva. Sarà in grado di supportare meglio le esigenze correnti e di adeguarsi più facilmente a quelle future.
È importante, quindi, considerare con attenzione gli aspetti relativi ai fondamenti della migrazione dei sistemi.
Perché prendere la decisione di passare al replatforming dei processi?
Il replatforming non è un semplice trasferimento di applicazioni e archivi in un sistema informatico con migliori prestazioni, ma una vera e propria migrazione con conseguente reingegnerizzazione dei processi. Non è da confondere, quindi, con termini quali rehosting (anche: Lift & Shift), repurchasing e refactoring, ossia rispettivamente: semplici spostamenti di risorse, dismissione di applicazioni con sostituzione in modalità cloud PaaS e riarchitetture delle applicazioni.
Oltre a migliorare le prestazioni per il personale interno e per gli utenti, attivare un replatforming può avvenire per motivi:
- economici (riduzione dei costi)
- di flessibilità (maggiore scalabilità)
- di sicurezza (funzionalità avanzate di protezione)
- di innovazione (offrire nuovi e migliori prodotti/servizi)
Utilizzare le modalità di Software, Piattaforma o Infrastruttura come servizio nel cloud (SaaS, PaaS o IaaS) permette di inserire in bilancio più spese correnti invece di costi per investimenti a lungo termine.
Il passaggio tecnico, comunque, va affrontato con attenzione a causa di molti aspetti laterali da considerare. Potrebbe insorgere il comprensibile timore di perdere parte dei dati nel trasferimento o la preoccupazione dell’impegno economico iniziale da affrontare. C’è, poi, anche la naturale resistenza al cambiamento che, spesso, rende insicuri i dipendenti e, di conseguenza, non lascia tranquillo chi deve prendere le decisioni.
Nel replatforming dei processi, dunque, è importante procedere per passi successivi.
Quali sono gli strumenti e le tecnologie coinvolte nel replatforming dei processi
Si parte dall’analisi dei processi esistenti e alla successiva definizione degli obiettivi da raggiungere, progettando eventuali nuovi processi da attivare a integrazione di quelli esistenti.
Successivamente si passa all’implementazione nella nuova piattaforma, migrando applicazioni, archivi e processi. Infine, la fase più delicata: la verifica del miglioramento delle prestazioni dei vecchi processi e del corretto funzionamento di tutte le applicazioni con la loro ottimizzazione. Non meno importante è la formazione del personale.
Nella fase di migrazione possono essere coinvolte diverse tecnologie, quali BPM (Business Process Management), RPA (Robotic Process Automation) e analisi dei dati, le quali aiutano a modellare, analizzare, ottimizzare e automatizzare, quando possibile, il trasferimento dei dati e dei processi aziendali.
Passando nel cloud, occorre poi stabilire se la scelta deve ricadere su uno pubblico, uno privato o ibrido. Il primo è il classico cloud offerto dai principali fornitori mondiali di spazi di memoria condivisi in Internet. Se interessa avere uno spazio riservato, destinato solo alle risorse dell’azienda, si può scegliere il cloud privato.
L’Hybrid cloud combina l’uso di sistemi on-premise, cloud pubblico e privato. Permette una maggiore flessibilità con la possibilità di trasferire carichi di lavoro da una piattaforma a un’altra in relazione alle esigenze del momento.
Ecco le scelte migliori per un replatforming di successo
La scelta principale per attuare il replatforming dei processi deve essere l’individuazione di un fornitore affidabile il cui personale abbia l’esperienza necessaria anche per affiancare il personale dell’azienda, per governare al meglio una fase di transizione così importante e delicata.
È sicuramente importante trovare un equilibrio tra la necessità di implementare le funzionalità desiderate nel nuovo sistema e l'ottenimento delle migliori prestazioni per cui è stata presa la decisione di attuare questo passo.
In ogni caso, il replatforming dei processi è una soluzione che rappresenta un passo fondamentale verso il futuro, peraltro sempre più orientato al cloud, i cui benefici a lungo termine ripagano di gran lunga gli impegni da affrontare:
- economie di scala con una riduzione complessiva dei costi
- migliori prestazioni, per l’utilizzo di tecnologie più avanzate e ottimizzate
- maggiore sicurezza rispetto alle soluzioni on-premise, anche per gli aggiornamenti costanti
- flessibilità e semplicità di innovazione, per la maggiore possibilità di personalizzazione e di integrazione con altre tecnologie
- scalabilità garantita, rapida, praticamente senza limitazioni nel tempo, grazie al cloud