Sfruttare i dati per ottimizzare i processi e prendere decisioni migliori. Il ruolo della business intelligence e del process mining per la creazione di valore attraverso il governo dei Big Data. 

I Big Data rappresentano senza dubbio uno dei pilastri sui quali si basa la trasformazione digitale. Sono un elemento strategico di competitività per le aziende, come testimoniano i numeri. Il fatturato generato dal mercato globale dei Big Data è passato dai 7,6 miliardi di dollari del 2011 ai 77 miliardi del 2023, e raggiungerà i 103 miliardi di dollari nel 2027.  

I grandi dati supportano il cambiamento delle aziende grazie alle loro caratteristiche di velocità e tracciabilità, che abilitano l’analisi predittiva, la pianificazione e il monitoraggio dei processi. La corretta governance dei dati può dare vita a nuovi prodotti e servizi con un elevato grado di personalizzazione e scalabilità.    

Questo scenario promettente ha tuttavia il suo rovescio della medaglia. Interpretare grandi volumi di dati impone l’adozione di strumenti e strategie in grado di governare i processi in modo fluido e senza colli di bottiglia. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di armonizzare e integrare fonti provenienti da piattaforme diverse. Il rischio - concreto - è una perdita di capacità di decision making da parte del management e delle diverse unità dell’azienda. 

In questa prospettiva, il processo di trasformazione dei dati ricopre un ruolo fondamentale. Significa essere in grado di creare un format unico di dati provenienti da sorgenti diverse. Format che può quindi essere integrato, storicizzato e analizzato per creare valore aggiunto tangibile.     

Intelligence e process mining sono gli elementi che permettono di trasformare e governare i dati aprendo le porte alla pianificazione di business.  

Volendo dare delle definizioni, con business intelligence si fa riferimento a un insieme di pratiche e strumenti che trasformano i dati grezzi in informazioni utili per i processi decisionali. È così possibile individuare inefficienze e criticità migliorando così la performance dell’azienda. 

Il process mining si prefigge invece l’obiettivo di monitorare, analizzare e ottimizzare i processi aziendali. Impostando un modello di processo, il process mining esegue esami approfonditi finalizzati a individuare informazioni utili all’ottimizzazione dei processi decisionali. 

Questi due mondi non sono certo una novità. Parlando di dati, il mercato italiano dei software di business intelligence vale oggi circa 293 milioni di dollari e si prevede che raggiungerà i 350 milioni di dollari entro il 2028.  

Al di là dei numeri, la business intelligence e il process mining sono gli strumenti che permettono di sviluppare un’efficace strategia di gestione dei Big Data, attraverso una panoramica completa e trasparente dei processi, il cui output finale è la riduzione della complessità. 

 

Business intelligence e process mining: Talend Data Fabric 

Oggi esistono sul mercato numerose piattaforme di business intelligence e process mining. Un esempio è Talend Data Fabric, una soluzione basata su servizi e software di integrazione, gestione e analisi dei Big Data. Progettata per ambienti cloud, multi-cloud e ibridi, Talend permette l’integrazione di applicazioni terze e API offrendo strumenti di diagnosi e informazione.  

La sua natura modulare unisce integrazione di dati, qualità dei dati e governance, dando forma a un ecosistema flessibile e scalabile. 

 

Business intelligence e process mining: Board 

Un ulteriore esempio è Board, una piattaforma che unisce funzionalità di business analytics, reportistica, pianificazione e analisi predittiva. Board permette di sfruttare in maniera ottimizzata i dati per migliorare i processi decisionali lungo tutta la catena di valore. È basata su cloud e si caratterizza per un’elevata personalizzazione a basso codice o no-code, interfacce completamente customizzabili e livelli scalabili di accesso e funzionalità. 

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