La rivoluzione dell'automazione intelligente

 

L’emergenza sanitaria nella quale siamo stati coinvolti ha dato una notevole spinta alla ricerca dell’automazione dei processi: le aziende, infatti, nell’ultimo anno si sono mosse velocemente per incrementare il peso dell’intelligenza artificiale all’interno delle proprie organizzazioni.

L’automazione completamente intelligente non è ancora arrivata, ma le organizzazioni che lavorano per colmare le lacune stanno trovando modi innovativi per rendere più concreto questo concept così promettente e rivoluzionario.

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Un’intelligenza artificiale è addestrata ad inserire manualmente, per esempio, le informazioni da un PDF in un modulo, sostituendo l’umano e consentendogli di dedicarsi ad attività di più alto valore.

Oppure, quando un dipendente normalmente cerca tra i documenti aziendali per rispondere a una domanda del cliente, un’intelligenza artificiale suggerisce le possibili risposte.

Per quanto riguarda il resto del processo, gli umani rimangono al centro. Un analista aziendale umano capisce cosa entra in un particolare processo. Gli sviluppatori utilizzano sistemi di automazione dei processi robotici (RPA) per creare flussi di processo. Più analisti aziendali monitorano le prestazioni del processo, cercando di trovare colli di bottiglia e idee per altri passaggi che potrebbero essere automatizzati tramite lo scripting tradizionale o con il potenziamento dell’intelligenza artificiale.

La tecnologia per creare una vera automazione intelligente end-to-end è già disponibile, almeno in piccoli pezzi. Tuttavia le sfide rimangono, incluso il fatto che ottenere visibilità sui flussi di lavoro aziendali non è sempre semplice, poiché i dipendenti spesso cambiano sistema per svolgere parte di un’attività, minando così la capacità dell’IA di comprendere appieno un processo dall’inizio alla fine.

Marc Kerremans, autore di un report sull’elaborazione del mining afferma che: “L’intelligenza artificiale per il process mining e l’automazione del flusso di lavoro è ancora nelle fasi iniziali. Ma può solo migliorare.  Ciò che però non sarà automatizzato, almeno nell’immediato futuro, è la consapevolezza del contesto. Sarà comunque necessaria un’analisi umana per accertare se un processo debba esistere in primo luogo o se debba essere sostituito con qualcos’altro”.

Ciò che afferma Kerremans affonda le radici in un contesto più che reale: infatti tutti i principali vendor di RPA si stanno muovendo per acquisire sempre più know how sull’argomento e per acquistare funzionalità di process mining e AI, inclusi Celonis, UiPath, Automation Anywhere, Blue Prism e Livejourney. Notizia di poco tempo fa è che IBM ha acquisito  la società di process mining myInvenio,  SAP ha acquisito il fornitore di process mining Signavio e Microsoft ha acquistato il fornitore di automazione del flusso di lavoro Softomotie.

Alla fine, conclude Kerremans, il process mining sarà una caratteristica comune nelle piattaforme aziendali. Tuttavia, consiglia di procedere velocemente per quanto riguarda gli investimenti di risorse ed energie sul mining di processo: “Anche se non tutte le informazioni sono disponibili, è sufficiente iniziare con le attività che hanno informazioni prontamente disponibili. Si creeranno intuizioni, visibilità e valore. Se non lo si fa subito ma si decide di attendere, si rimarrà indietro.”

Grazie al suo centro di eccellenza e ad un team di professionisti certificati, otconsulting si è creata un’ottima posizione all’interno del campo della trasformazione digitale e gode ormai di una conclamata autorevolezza per la creazione dei processi di automazione end-to-end.

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