Innovazione, integrazione, automazione. Sono alcune delle parole chiave che caratterizzano lo sviluppo di progetti di lean banking. Una panoramica su tendenze e novità.
In uno scenario di mercato in continua evoluzione, l’innovazione è la chiave per l’efficienza e la produttività. Il settore bancario ha registrato negli ultimi anni importanti cambiamenti, che hanno trasformato il volto di questo settore. La trasformazione digitale ha aperto le porte a nuovi scenari, che abilitano il miglioramento continuo dei processi in ottica snella.
Ciò è particolarmente vero per una serie di ambiti operativi di importanza strategica per l’industria bancaria, come l’analisi di processo, l’automazione delle attività ripetitive e la sicurezza. Il tutto all’insegna della massima aderenza alle normative nazionali e internazionali.
Possiamo definire cinque macro aree di intervento in prospettiva di lean banking.
A livello normativo, uno dei pilastri della sicurezza del settore bancario in Europa è la direttiva dei Sistemi di Pagamento (PSD2). La direttiva si pone l’obiettivo di rafforzare la tutela degli utenti dei servizi di pagamento e aumentare trasparenza e sicurezza, attraverso l’implementazione di buone pratiche di efficienza e innovazione.
In questo ambito esistono diverse soluzioni a disposizione sul mercato. Esempi comprendono servizi di codice temporaneo di validazione delle transazioni online, soluzioni per la gestione dei processi di autenticazione multi-factor e tecnologie di rilevamento ed eliminazione delle minacce provenienti dall’esterno.
Sempre in ambito europeo, diverse direttive hanno concentrato l’attenzione sulla tutela dei clienti. Un esempio è la normativa dedicata alla trasparenza sulla comunicazione dei termini e condizioni contrattuali. In questa prospettiva, l’utilizzo della firma digitale permette di ottimizzare e semplificare i rapporti tra banche e clienti, riducendo o eliminando del tutto l’utilizzo della carta. Ciò si traduce in processi più veloci, snelli e con un occhio di riguardo alla sostenibilità.
Si parla di automazione intelligente quando la Robotics Process Automation viene integrata con soluzioni di intelligenza artificiale. La Robotic Process Automation, o RPA, è un insieme di tecnologie finalizzate a rendere più efficienti le organizzazioni attraverso l’automazione dei processi di back office e front office. L’intelligent automation permette di governare i processi complessi in modo più efficiente riducendo gli errori. In questo modo è possibile passare dall’automazione delle attività all’automazione dei processi, generando elevata produttività ed elevato valore aggiunto.
L’application maintenance si occupa di sviluppare soluzioni di manutenzione, integrazione e sviluppo di applicazioni aziendali, con l’obiettivo di mantenere elevata l’efficienza e la coerenza rispetto a policy e normative. Un esempio è la creazione dei bot che aiutano i team AM, facendo una prima scrematura dei ticket e magari rispondendo in automatico a quesiti più semplici. I bot sono in grado di aggiornare in parallelo più applicazioni rispettando il flusso di lavoro.
La gestione integrata di tutti i touchpoint tra banca e cliente rappresenta un elemento strategico di lean banking. In questa prospettiva, l’omnicanalità riguarda quattro macro ambiti. Il primo è la gestione commerciale del cliente, che comprende l’integrazione delle campagne e la gestione delle attività, il monitoraggio dei crediti problematici e l’application maintenance. Un secondo punto è costituito dai canali indiretti e dal CRM, dove gli elementi di upgrade e innovazione interessano le filiali, i consulenti, i private banker e i back office. Il terzo ambito riguarda i canali diretti, come il mobile banking, la vendita diretta dei prodotti e il contact center. Un ultimo elemento è rappresentato dalle infrastrutture, come i sistemi ETL, la gestione documentale e i servizi di autenticazione e sicurezza.